giovedì 13 marzo 2014
Claude Monet
Claude Oscar Monet è nato il 14 novembre 1840 a Parigi. Artista alle prime armi, trascorre la propria fanciullezza con la famiglia a Le Havre, città che lascia all'età di quindici anni per trasferirsi a Parigi, su consiglio del pittore Boudin. La capitale francese era in effetti anche la capitale della cultura ed è naturale che lì il pittore avrebbe trovato adeguati stimoli per sviluppare le sue idee.
Durante il mese di gennaio dell'anno 1857 perde la madre.
A Parigi si iscrive alla "Academìe Suisse" dove, oltre a rimanere colpito dalla pittura di Delacroix, Daubigny e Corot, incontra artisti specializzati in paesaggi, come Pissarro, Bazille, Sisley e Renoir. Insieme formano un'allegra quanto talentuosa combriccola, si scambiano idee e proposte culturali, oltre a condividere momenti di pittura "dal vero" nella foresta di Fontainbleu.
Lega in particolare con Bazille e, grazie a questi, Monet trova finalmente un atelier personale, dove elabora alcune celebri tele due delle quali ("La foce della Senna a Honfleur" e "Punta di Cap de Héve con la bassa marea") vennero accettate in quello che diverrà il celeberrimo "Salon des réfusés" (l'esposizione in cui si rifugiarono i rivoluzionari impressionisti, inizialmente del tutto avversati dalla critica). Queste opere ebbero una critica tanto lusinghiera da spingere l'artista ad iniziare il dipinto "Colazione sull'erba".
Intanto esegue anche caricature, un genere di cui è sempre stato un maestro fin dalla fanciullezza, riuscendo a pubblicarne qualcuna su fogli satirici. Alla fine dell'anno torna a Le Havre, ma il 29 aprile 1861 riceve la chiamata alle armi da cui non può esimersi.
E' arruolato nel corpo dei cacciatori d'Africa e a giugno parte per Algeri.
In seguito dirà di essersi preparato qui all'impressionismo.
Ad un certo punto interviene la ben introdotta zia Marie-Jeanne e riesce a farlo esonerare.
Nel 1862 lavora con Bourdin e conosce Jongkind. In autunno è di nuovo a Parigi: entra nello studio di Gleyre e incontra Renoir e Sisley, oltre a ritrovare Bazille. Appartengono a questi anni alcuni paesaggi dei dintorni di Honfleur. Nel 1867 dipinge "Donne in giardino", tappa fondamentale nelle ricerche impressioniste. Da questo momento in poi diviene costante nella sua arte, l'impegno di identificare pittura e natura, immagine e forma, e di cogliere attimo per attimo la realtà.
Il 28 giugno 1870 sposa Camille, sua compagna fino al 5 settembre 1879, quando la ritrae sul letto di morte. A settembre, giunto a Londra per evitare nuovamente la guerra, Daubigny lo presenta a Durand-Ruel che alla prima mostra della Società degli artisti francesi nella sua galleria di New Bond Streeet, gli permette di esporre "Entrata al porto di Trouville".
Nelle opere del decennio '70-'80 sono espresse le concezioni impressioniste. Ad esempio "La colazione", "Il ponte di Argantuil" e il celebre "Impression, soleil levant", estremamente importante perchè è da esso che prenderà il nome il gruppo degli impressionisti.
Nel 1871 muore il padre e si trasferisce a Londra dove sboccia l'interesse per Turner e Constable.
Nel 1874 si trasferisce in Olanda dove realizza vedute e paesaggi di Amsterdam. Alla mostra degli impressionisti dello stesso anno Claude Monet presenta sette pastelli e cinque dipinti tra cui "Campo di papaveri".
Nel 1876 Paul Cezanne lo presenta al collezionista Chocquet. Esegue quattro vedute dei giardini delle Tuileries. L'anno seguente apre uno studio in rue Moncey, realizza varie vedute della stazione Saint-Lazare ed espone alla terza mostra degli impressionisti. Nel 1878 realizza "Rue Montorguril", "Rue Saint-Denis" e la "Chiesa a Vétheuil".
Dopo dieci anni presenta alla terza mostra dei Les XX di Bruxelles dieci nuovi lavori. Le opere vengono esposte anche in America ed ottengono enorme successo. Ad aprile torna in Olanda a dipingere; da settembre a novembre soggiorna a Belle-Ile-en-Mer in Bretagna e realizza una quarantina di dipinti che terminerà poi a Giverny.
Qui inizia la serie degli "stagni". La sua reputazione internazionale cresce: espone ancora a Parigi, San Pietroburgo, Mosca, New York, Dresda e Boston.
Nel 1911 Durand-Ruel gli organizza due mostre personali a New York.
Nello stesso anno gli viene diagnosticata una doppia cataratta, ma l'operazione agli occhi viene rimandata. I problemi agli occhi si aggravano di anno in anno. Si ammala di tumore al polmone nel 1926. Morirà il 5 dicembre dello stesso anno a Giverny.
Un'opera di Monet
Ninfee
rosa è un dipinto ad olio su tela di cm 81,5 x 100 realizzato nel 1898 da Caude
Monet. È conservato alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma.
Monet, nel suo giardino, abbandona il contatto con la contemporaneità. Da giovane era stato felice di dipingere vedute cittadine, ma ora sembra rifuggire il chiasso e il brulicare della metropoli. Ciò che dipinge ora è fermo. Tuttavia egli coglie lo scorrere del tempo sui fiori inerti, rappresentandoli nel loro sfiorire e rifiorire.
Monet, nel suo giardino, abbandona il contatto con la contemporaneità. Da giovane era stato felice di dipingere vedute cittadine, ma ora sembra rifuggire il chiasso e il brulicare della metropoli. Ciò che dipinge ora è fermo. Tuttavia egli coglie lo scorrere del tempo sui fiori inerti, rappresentandoli nel loro sfiorire e rifiorire.
L'opera
Freudian slip, è un'opera di Kandinskij nel quale l'autore ha cercato di catturare l'atmosfera creativa vibrante e l'energia o sinergia di questo grande collaborazione.
Pubblicato il 6 Novembre 2012 ed è un quadro che misura 1024x1051
giovedì 6 marzo 2014
L'autore
Wassily Kandinsky
Nasce a Mosca il 4 dicembre 1866, nella famiglia di un commerciante di tè.
Quando i suoi genitori si separano, è la zia a prendersi cura della sua
educazione. Già a dieci anni prende le sue prime lezioni di disegno e di
musica.
Dopo gli studi di giurisprudenza, decide di dedicarsi alla pittura.
All’età di trent’anni, si trasferisce a Monaco, dove frequenta
l’accademia.
Dal 1901 al 1904 fa parte del gruppo artistico “Phalanx”. Negli anni
successivi, viaggia e risiede all’estero: trascorre anche un anno a
Parigi.
Gli anni 1911 e 1912 sono fondamentali nella vita e nell’evoluzione
artistica di Wassily Kandinsky. Incontra le personalità artistiche più
in sintonia con la sua visione dell’arte: Franz Marc e Paul Klee.
Insieme a loro fonda l’almanacco “Der Blaue Reiter”, che significa “Il
cavaliere azzurro”, figura simbolo di libertà e spiritualità, e
l’azzurro è il colore prevalente nelle opere del gruppo.
Il primo numero di questo giornale esce nel 1912, e in copertina c’è la
riproduzione di un acquarello di Kandinsky, che raffigura proprio un
cavaliere azzurro un po’ stilizzato.
Verso il 1912 comincia la sua evoluzione verso l’astrattismo, con la realizzazione del Primo acquerello astratto (1910 o 1913).
Negli anni 1911-14 Kandinsky realizza molte delle prime Komposition (Composizioni) e delle Improvisation (Improvvisazioni).
Nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, Kandinsky torna
in Russia. Qui viene nominato professore dei Laboratori artistici di
Stato (1918).
Le opere del periodo mostrano uno stile sempre più geometrico e meno espressionista.
Nel 1921 fa ritorno in Germania con la seconda moglie Nina. Viene
chiamato alla famosa scuola tedesca di design moderno, il Bauhaus.
L'insegnamento
al Bauhaus è una delle esperienze chiave nella vita dell’artista.
Kandinsky vi trascorre più di dieci anni. Accanto a lui insegna anche
l’amico Paul Klee.
Al Bauhaus Wassily Kandinsky tiene il seminario sul colore nell’ambito
del corso propedeutico. Insegna anche pittura murale. Durante
l’insegnamento, la sua pittura assume un’impronta geometrica, dominata
dalle proprietà dinamiche della linea, del punto, delle superfici e dei
diversi colori.
Con l’avvento del nazismo il Bauhaus viene chiuso.
Le opere di Kandinsky, presenti in abbondanza nei musei tedeschi,
vengono sequestrate. Ma Kandinsky aveva già abbandonato la Germania nel
1933, per trasferirsi a Neuilly-sur-Seine, vicino a Parigi. Qui
trascorre gli ultimi 10 anni di vita in modo tranquillo.
Wassily Kandinsky muore a Neuilly-sur-Seine nel 1944.
Un'opera di Pissarro
Pont royal e pavillon de flore, appartenente alla
maturità di Pissarro, risale al 1907. Si tratta di una veduta con prospettiva
dall'alto e ripresa obliquamente, che ritrae il Pont Royal e Pavillon de Flore
di Parigi. In primo piano si distende la Senna, che occupa con un'ampia forma
triangolare la metà inferiore del dipinto.
Il
Pont Royal divide il quadro orizzontalmente in due parti uguali: in alto domina
l'azzurro del cielo, in basso il verde smeraldo del fiume, elementi naturali che
sembrano quasi specchiarsi l'un l'altro.
Sulla
sinistra l'albero autunnale funge da richiamo visivo e rimanda lo sguardo verso
il palazzo a destra. Al centro la vista si apre in uno scorcio di Parigi,
immersa nella nebbia dell'autunno. I piccoli tocchi in punta di pennello creano
un effetto di vibrazione atmosferica che rinvia al clima carico di umidità.
Il
dipinto, nel suo insieme, è caratterizzato da una grande armonia, ogni elemento
della raffigurazione si collega all'altro in perfetto equilibrio. Ciò è dovuto
soprattutto alla rigorosa composizione, basata su linee diagonali, oblique,
orizzontali e verticali, estremamente essenziali, regolari ed armoniose.
I
colori sono caldi e brillanti, sapientemente accostati tra loro per conferire
luminosità al dipinto.
La
luce è piena e genera anche ombre colorate e riflessi mobilissimi, visibili
specialmente sotto le arcate a tutto sesto del ponte; la luce inoltre, appare
come rifratta dall'umidità atmosferica, e abbraccia delicatamente le forme,
rendendole più morbide, resa attraverso pennellate rapide che producono macchie
di colore dai contorni non definiti.
Tali
risultati pittorici sono tipici dell'impressionismo, ma sono reinterpretati da
Pissarro in maniera molto personale, secondo la sua necessità di cogliere
un'impressione istantanea della realtà per trasformarla in una dimensione
eterna.
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